
E’ ancora possibile parlare di galateo negli anni 2000, anche se il mondo sembra aver scelto di allontanarsi dalle buone maniere? E’ questo l’interrogativo da cui parte Elisa Motterle nel volumetto pubblicato di recente per Harper Collins. In realtà, il fatto stesso che l’autrice abbia deciso di cimentarsi nell’impresa, ci conferma il suo profondo interesse per l’argomento e, al contempo, l’incrollabile convinzione che la salvaguardia delle buone maniere sia una sfida doverosa e ineludibile. Cos’altro – sostiene l’autrice- se non le buone maniere ci consente di orientarci con sicurezza nell’era dell’informalità più assoluta e di perimetrare spazi e comportamenti, obbedendo a leggi non scritte ma imperiture? Il galateo, dunque, non come mera etichetta o vezzo anacronistico, ma come atto di cura e d’amore per noi stessi e per l’ambiente che ci circonda, come la Motterle dichiara nella programmatica introduzione. Nulla a che vedere, dunque, con la polverosa trattatistica di un tempo, ma un testo molto attuale, che ambisce ad essere una vera cassetta degli attrezzi per chiunque voglia applicare un minimo di etiquette alle proprie giornate. Il volume è scandito in cinque sezioni dedicate rispettivamente al grooming, allo stare in società, all’ospitalità, all’arte della tavola e alla business etiquette. Difficile scovare una situazione in cui poter fare a meno del bon ton…Chi non vorrebbe fare sempre un’ottima prima impressione, destreggiarsi al meglio tra social media, video call e chat di gruppo, azzeccare ogni mise en place e lasciare il segno in un colloquio di lavoro? Elisa ci conduce con mano sapiente e senza alterigia nel ginepraio delle quotidianità più disparate, aiutandoci con leggerezza a fare del bon ton un compagno di vita a cui strizzare l’occhio in caso di necessità.