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Il nostro mondo lento e a basso volume

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Oggi essere rivoluzionari significa togliere / più che aggiungere, rallentare più che accelerare, / significa dare valore al silenzio…

Non sarà un caso se abbiamo dato vita alla nostra attività proprio quando il poeta Franco Arminio pubblicava la raccolta “Cedi la strada agli alberi. Poesie d’amore e di terra”. Questi versi parlano di noi, ci rappresentano e ci indicano la strada.

 

La nostra filosofia della lentezza

Sono versi dal retrogusto antico che ci fa volgere lo sguardo indietro e ci fa riscoprire gesti e sensazioni di cui abbiamo ancora tanto bisogno. Questi stessi valori ci hanno ispirato e portato alla creazione di un luogo di convivialità dove incontrarsi all’insegna della lentezza. La lentezza di un caffè sorseggiato con calma e con piacere, di un pasto gustato in compagnia, di un tè che riscalda la mente oltre che il palato. La lentezza che fa ritrovare il senso del tempo che scorre, abitato con poche cose non rumorose e di immenso valore.

Il nostro spazio è fatto per chi desidera scambiarsi pensieri senza essere disturbato dalla fretta. Una zona franca in cui ripararsi dalla frenesia della quotidianità, riscoprendo il piacere della convivialità autentica.

Noi togliamo anziché aggiungere, rallentiamo (le cotture, le preparazioni) anziché accelerare, esaltiamo la manualità e la dolcezza delle cose fragili – come i biscotti.

 

La rivoluzione lenta del poeta-paesologo Franco Arminio

Raccolta di poesie di Franco Arminio 2017
“Cedi la strada agli alberi. Poesie d’amore e di terra”

Abbiamo bisogno di contadini,

di poeti, gente che sa fare il pane,

che ama gli alberi e riconosce il vento.

Più che l’anno della crescita,

ci vorrebbe l’anno dell’attenzione.

Attenzione a chi cade, al sole che nasce

e che muore, ai ragazzi che crescono,

attenzione anche a un semplice lampione,

a un muro scrostato.

Oggi essere rivoluzionari significa togliere

più che aggiungere, rallentare più che accelerare,

significa dare valore al silenzio, alla luce,

alla fragilità, alla dolcezza.

Franco Arminio, nato in Campania nel 1960, è poeta, scrittore e regista italiano che ama definirsi un «paesologo» (anche su Facebook e sul suo sito casadellapaesologia.org). Nel 2017 ha pubblicato “Cedi la strada agli alberi. Poesie d’amore e di terra” (Chiarelettere editore), una raccolta di canti e ricette sotto forma di poesie, quasi dei «precetti laici per una vita migliore: piccoli grandi rimedi per vivere meglio, qui e ora. Ricette semplici (quanto difficili) per scoprire tutto quello che abbiamo intorno e che non riusciamo più a vedere.» (Iacopo Gori, 24 luglio 2017 su Corriere della Sera TV).

 

In questo locale si può pensare, leggere, parlare (senza distrazioni)

Ogni aspetto della nostra attività sposa la filosofia della lentezza, e tutto è costruito attorno alla logica dell’incontro lento e del piacere gustato con calma. Questi sono gli stessi principi che guidano la rete dei Locali Per Pensare d’Italia: un network di luoghi pubblici dove ci si incontra, si legge, si promuovono iniziative e si condividono pensieri, senza schermi e senza musica ad alto volume. Noi, con i nostri spazi abitati da libri, soffusa musica jazz e tavolini decorati, siamo l’unico locale della Brianza a far parte di questa rete (vedi la mappa dei locali iscritti).

Nuovi modi e luoghi per fare cultura, per pensare, da soli o in compagnia: questo hanno cercato gli ideatori di Locali Per Pensare, Valerio Corvisieri e Francesca Silvestri.

Locali per Pensare d'Italia

Abbiamo pensato di individuare e valorizzare quei locali virtuosi, pochi o tanti che siano, che ancora consentono ai nostri neuroni di accendersi, e di metterli semplicemente in rete. In questo modo si facilita chi come noi cerca questa tipologia di locali e, nello stesso tempo, la comunicazione dell’attività dei locali che hanno queste caratteristiche.

Le 10 linee guida della rete dei Locali Per Pensare

  1. No musica ad alto volume;
  2. No maxischermo, tv, video con diffusione sonora costante, per eventi sportivi o altro;
  3. Sì ad uno spazio minimo e utile per socializzare;
  4. Sì ad un locale in sintonia con il territorio;
  5. Sì a spazi per sedere intorno a un tavolo o parlare uno di fronte all’altro;
  6. Sì alla possibilità di ospitare eventi culturali, giochi di ruolo e altre iniziative “per pensare” (facoltativo);
  7. Offrire sorrisi e gentilezza a chi entra (facoltativo);
  8. Per i ristoranti: sì a un menù alla carta di filiera corta e stagionale (facoltativo);
  9. Per i bar: sì alla possibilità di servizio al tavolo;
  10. Sì all’esposizione di libri, opere artistiche o altri oggetti “per pensare”.

 

«Bisogna premiare chi fa cose belle» e chi le condivide

Come ha detto all’inizio di quest’anno Franco Arminio in un’intervista a Internazionale, «bisogna valorizzare il capitale umano virtuoso, bisogna premiare chi fa cose belle» (Valentina Pigmei, 2 gennaio 2020). Ecco, probabilmente le persone che gravitano intorno ai Locali Per Pensare incarnano proprio quel “capitale umano virtuoso” di cui parla Arminio. Una rete che s’impegna per dare più valore al pensiero, alla lettura e alla musica, e che ha una funzione aggregativa vitale per le nostre comunità.

Noi lavoriamo ogni giorno per fare cose belle, e per dare ai nostri ospiti l’occasione di assaporarle veramente, di sottrarsi alla frenesia quotidiana e riprendere fiato.

Siamo a tutti gli effetti un locale «dell’attenzione» piuttosto che «della crescita», perché abbiamo a cuore ciò che rimane, una volta tolto il superfluo.